Ishizuki.Saikei, paesaggio insolito per un Bonsai.
Giugno 2024, il paesaggio ricreato pazientemente è in uno stadio avanzato, anche se ci vorranno ancora alcuni anni per raggiungere il Top.
https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2024/05/a-tarzo-treviso-il-giardino-segreto-dei-mille-bonsai-46aedc90-4226-40aa-97ea-c62b2fb188fb.html
ACERO PALMATO “SURPRISE”.
Questo acero palmato da seme, nato agli inizi degli anni ’70, ha sempre avuto dei problemi fitopatologici, dai quali ho dovuto eliminare parte dell’asse del tronco fortemente intaccato da necrosi. Era rimasto un unico ramo vivo, e per questo motivo, dovevo ripristinare una certa “albericità”, riconducibile in un triangolo scaleno. Con il tempo, avevo deciso di innestare su un getto robusto un rametto di acero deshojo, giusto per renderlo più attraente. E per questo motivo lo avvicinai alla base dell’acero deshojo per poter utilizzare un rametto da innestare per approssimazione. Le numerose immagini, riprese negli anni, ci mostra un acero molto compatto e con un nebari (radici a raggera) davvero impeccabile.
SVELATO PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO LA MIA TECNICA SOFISTICATA DELLA MORTE APPARENTE APPLICATA ALLE CONIFERE. A cura di Armando Dal Col
Pino silvestre “la mano del Buddha”, sottoposto all’autunno artificiale per abbandonare gli aghi lunghi dovuti a un lavoro di recupero della pianta; infatti, in questi ultimi anni il pino aveva partecipato a diverse competizioni di mostre Bonsai regionali e nazionali, e per questo motivo si era indebolito. Ecco perché decisi di trasferirlo in un grande vaso di coltivazione dove rimase due anni, affinchè recuperasse le forze perdute, producendo però aghi molto lunghi.
Decisi di affrontare la tecnica dell’autunno artificiale, usando un fitofarmaco a base di polisolfuro di calcio ad alta concentrazione. Dose d’urto uno a cinque, dose di sicurezza uno a sette.
Periodo da marzo a giugno, luglio per i larici. Naturalmente le piante devono essere in buona salute!
Infatti, lo scopo è quello di far ingiallire in tempi brevi tutti gli aghi vecchi, fino a provocarne la caduta, mantenendo però intatte le gemme, le quali assicureranno sufficienti energie alla pianta per rigenerare con la crescita nuova vegetazione con aghi miniaturizzati. Le ultime due foto sono del mese di agosto 2023.
FOR THE FIRST TIME IN THE WORLD I REVEALED MY SOPHISTICATED TECHNIQUE OF THE APPARENT DEATH APPLIED TO CONIFERS. NOT SUITABLE FOR BEGINNERS!
Curated by Armando Dal Col
Scots pine “the hand of the Buddha”, subjected to the artificial autumn to abandon the long needles due to a work of recovery of the plant; in fact, in recent years the pine had participated in various competitions of regional and national Bonsai exhibitions, and for this reason it had weakened. That’s why I decided to transfer it to a large cultivation pot where it remained for two years, so that it could recover the lost strength, producing however very long needles.
I decided to tackle the technique of artificial autumn, using a plant formulation based on high concentration calcium polysulfide. Dose one to five or seven.
Period from March to June, July for the larches. Of course the plants must be healthy!
In fact, the purpose is to quickly turn all the old needles to yellow, to cause their fall, while keeping the gems intact, which will ensure sufficient energy to the plant to regenerate with new growth vegetation with miniaturized needles.
The last 2 photos are in August 2023.
SVELATO PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO LA MIA TECNICA SOFISTICATA DELLA MORTE APPARENTE APPLICATA ALLE CONIFERE. A cura di Armando Dal Col
Pino silvestre “la mano del Buddha”, sottoposto all’autunno artificiale per abbandonare gli aghi lunghi dovuti a un lavoro di recupero della pianta; infatti, in questi ultimi anni il pino aveva partecipato a diverse competizioni di mostre Bonsai regionali e nazionali, e per questo motivo si era indebolito. Ecco perché decisi di trasferirlo in un grande vaso di coltivazione dove rimase due anni, affinchè recuperasse le forze perdute, producendo però aghi molto lunghi.
Decisi di affrontare la tecnica dell’autunno artificiale, usando un fitofarmaco a base di polisolfuro di calcio ad alta concentrazione. Dose d’urto uno a cinque, dose di sicurezza uno a sette.
Periodo da marzo a giugno, luglio per i larici. Naturalmente le piante devono essere in buona salute!
Infatti, lo scopo è quello di far ingiallire in tempi brevi tutti gli aghi vecchi, fino a provocarne la caduta, mantenendo però intatte le gemme, le quali assicureranno sufficienti energie alla pianta per rigenerare con la crescita nuova vegetazione con aghi miniaturizzati. Le ultime due foto sono del mese di agosto 2023.
FOR THE FIRST TIME IN THE WORLD I REVEALED MY SOPHISTICATED TECHNIQUE OF THE APPARENT DEATH APPLIED TO CONIFERS. NOT SUITABLE FOR BEGINNERS!
Curated by Armando Dal Col
Scots pine “the hand of the Buddha”, subjected to the artificial autumn to abandon the long needles due to a work of recovery of the plant; in fact, in recent years the pine had participated in various competitions of regional and national Bonsai exhibitions, and for this reason it had weakened. That’s why I decided to transfer it to a large cultivation pot where it remained for two years, so that it could recover the lost strength, producing however very long needles.
I decided to tackle the technique of artificial autumn, using a plant formulation based on high concentration calcium polysulfide. Dose one to five or seven.
Period from March to June, July for the larches. Of course the plants must be healthy!
In fact, the purpose is to quickly turn all the old needles to yellow, to cause their fall, while keeping the gems intact, which will ensure sufficient energy to the plant to regenerate with new growth vegetation with miniaturized needles.
The last 2 photos are in August 2023.
SVELATO PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO LA MIA TECNICA SOFISTICATA DELLA MORTE APPARENTE APPLICATA ALLE CONIFERE. A cura di Armando Dal Col
Pino silvestre “la mano del Buddha”, sottoposto all’autunno artificiale per abbandonare gli aghi lunghi dovuti a un lavoro di recupero della pianta; infatti, in questi ultimi anni il pino aveva partecipato a diverse competizioni di mostre Bonsai regionali e nazionali, e per questo motivo si era indebolito. Ecco perché decisi di trasferirlo in un grande vaso di coltivazione dove rimase due anni, affinchè recuperasse le forze perdute, producendo però aghi molto lunghi.
Decisi di affrontare la tecnica dell’autunno artificiale, usando un fitofarmaco a base di polisolfuro di calcio ad alta concentrazione. Dose d’urto uno a cinque, dose di sicurezza uno a sette.
Periodo da marzo a giugno, luglio per i larici. Naturalmente le piante devono essere in buona salute!
Infatti, lo scopo è quello di far ingiallire in tempi brevi tutti gli aghi vecchi, fino a provocarne la caduta, mantenendo però intatte le gemme, le quali assicureranno sufficienti energie alla pianta per rigenerare con la crescita nuova vegetazione con aghi miniaturizzati. Le ultime due foto sono del mese di agosto 2023.
FOR THE FIRST TIME IN THE WORLD I REVEALED MY SOPHISTICATED TECHNIQUE OF THE APPARENT DEATH APPLIED TO CONIFERS. NOT SUITABLE FOR BEGINNERS!
Curated by Armando Dal Col
Scots pine “the hand of the Buddha”, subjected to the artificial autumn to abandon the long needles due to a work of recovery of the plant; in fact, in recent years the pine had participated in various competitions of regional and national Bonsai exhibitions, and for this reason it had weakened. That’s why I decided to transfer it to a large cultivation pot where it remained for two years, so that it could recover the lost strength, producing however very long needles.
I decided to tackle the technique of artificial autumn, using a plant formulation based on high concentration calcium polysulfide. Dose one to five or seven.
Period from March to June, July for the larches. Of course the plants must be healthy!
In fact, the purpose is to quickly turn all the old needles to yellow, to cause their fall, while keeping the gems intact, which will ensure sufficient energy to the plant to regenerate with new growth vegetation with miniaturized needles.
The last 2 photos are in August 2023.
ACERO TRIDENTE ABBARBICATO ALLA ROCCIA NELLO STILE ISHIZUKI.
Esistono tre forme fondamentali di Bonsai su roccia: Ishi-Zuki, Insho Gata-Ishi e Sekijoju.
Lo stile Ishi Zuki simula uno scenario roccioso alpestre o marino, dove i venti e le acque plasmano sia le rocce che gli alberi, ma può rappresentare anche quieti paesaggi rocciosi.
In questo stile, il sistema radicale viene collocato nelle cavità della roccia stessa e poiché essa funge da contenitore, è necessario farci stare il maggior quantitativo di terriccio possibile, poiché gli alberelli non andranno mai più rimossi.
La prima cosa da fare, è trovare una pietra di adeguate dimensioni e di aspetto gradevole. La pianta che verrà successivamente inserita, con il tempo dovrebbe assumere uno scenario naturale, nel quale ci sia un perfetto connubio fra la roccia e l’albero.
Poter assemblare in un anfratto roccioso, una pianta che abbia già “un tronco vissuto” non è per niente facile, ecco perché preferisco preparare un ramo di un certo spessore sull’albero, creando conicità e ramificazione ottimale. Solo dopo aver raggiunto l’obiettivo lo margotto.
La porzione del ramo ha raggiunto una buona ramificazione, e così, nel mese di maggio del 2011 decido di margottarlo. Solo nel marzo del 2013 ho potuto separare la margotta, producendo discrete radici verso l’esterno del tronco perché troppo vicino al tronco della pianta madre. Vedremo numerose immagini in sequenza, anche nel corso degli anni, fino al mese di luglio 2022, soddisfatto del risultato raggiunto di questa mia opera.
Enjoy!
TRIDENT MAPLE CLICKED TO THE ROCK IN THE ISHIZUKI STYLE.
There are three basic forms of rock Bonsai: Ishi-Zuki, Insho Gata-Ishi and Sekijoju.
The Ishi Zuki style simulates an alpine or marine rocky scenery, where winds and waters shape both rocks and trees, but can also represent quiet rocky landscapes.
In this style, the root system is placed in the cavities of the rock itself and since it acts as a container it, is necessary to keep as much soil as possible in it, since the saplings will never be removed again.
The first thing to do is to find a stone of adequate size and pleasant appearance. The plant that will subsequently be inserted, over time should assume a natural setting, in which there is a perfect union between the rock and the tree.
Being able to assemble a plant that already has “a lived trunk” in a rocky ravine is not easy at all, which is why I prefer to prepare a branch of a certain thickness on the tree, creating an optimal taper and branching. Only after having achieved the goal will it layered.
The portion of the branch has reached a good branching, and so, in May 2011, I decide to lay it out. Only in March 2013 was I able to separate the layering, producing discrete roots towards the outside of the trunk because they are too close to the trunk of the mother plant. We will see numerous images in sequence, even over the years, until July 2022, satisfied with the result achieved by my work.
Enjoy!