L’ALBERO DEI SOGNI “ISTRUITO”.

L’ALBERO DEI SOGNI “ISTRUITO”.

Gli alberi crescono anche in condizioni “poco Favorevoli”, ecco un paio di immagini dell’albero dei sogni ripreso a fine ottobre 2012.

 

Le idee nascono nel nostro subconscio materializzandosi se le realizziamo subito prima che svaniscano dalla nostra mente.

Ecco la mia ultima creatura chiamata  “L’ALBERO ISTRUITO”.

Come mai ho dato questo nome ad un albero?

Semplicemente perché la sua crescita sarà alimentata fra le pagine di un libro di Cultura.

Ed ora alcune immagini dell’albero “istruito”.

 

Tarzo, 5 giugno 2012.

 

Armando Dal Col

Lezione di Bonsai ai visitatori di Cortina d’Ampezzo.

Un pullman di visitatori provenienti dalla “Perla delle Dolomiti” salgono lentamente la gradinata per accedere nel Giardino museo Bonsai della Serenità.

   Le fioriture sono appena terminate e già molti Bonsai si sono vestiti  del  lussureggiante fogliame.  Ed è così che un numeroso  gruppo di 50 persone provenienti da Cortina d’Ampezzo sono venute a visitare il Giardino museo Bonsai della serenità  assistendo ad una breve  lezione,  permettendo loro di “addentrarsi”   nello spirito e nella filosofia del Bonsai intrisa di filosofia Zen che impone una disciplina calma  ma severa,  ammirando dal vero la moltitudine di Bonsai presenti nel Giardino museo Bonsai della serenità.

 Qui più che altrove sono rappresentate le varie tipologie delle scene naturali miniaturizzate della flora italiana e straniera, create dal M° Armando  Dal Col e dalla moglie Haina, divenuta sua discepola. Per le visite si prega di telefonare allo 0438 587265. Uscita Vittorio Veneto Sud, girare a sinistra seguendo Tarzo che dista 12 Km.

Per le visite è gradito un contributo libero per sostenere il museo Bonsai.

 

http://www.youtube.com/watch?v=wZ_e3GhIkm0&feature=share&list=UUgaxoVbEkVt_uglzAlPuoyg

 

http://youtu.be/DyXos0KQmdA

 

Ed ora dopo aver aperto i link dei video, ecco alcune immagini dell’evento, enjoy.

 

Il Giardino Museo Bonsai della Serenità in Televisione – servizio di Rai Tre

Ho avuto il piacere d’essere intervistato dalla giornalista di Rai Tre Maria Pia Zorzi, per un servizio televisivo dedicato al mio Giardino.

Puoi vedere la puntata de “Il settimanale Veneto”: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9f7f3b0a-1c30-417b-853b-215050a1b93a-tgr.html?refresh_ce#p=0

La mia intervista comincia dal minuto 19 circa.

Il servizio ha avuto il merito di far conoscere ancora di piu’ il mio Giardino, e a portare nuovi amici e visitatori.

Se non l’hai ancora fatto, t’invito a venirci a trovare!

Armando Dal Col

 

I BONSAI NELLE FILIPPINE,REPORTAGE.

I BONSAI  NELLE FILIPPINE: REPORTAGE.

 

L’arcipelago delle Filippine è costituito da oltre 7300 isole di varia grandezza. Il clima è tropicale, molto umido, per cui la superficie forestale è particolarmente abbondante con oltre il 50% del territorio. La flora, ricca e generosa, è quella tipica di tutto il Sud-Est Asiatico, ma non mancano delle specie endemiche che esistono solo qui.

Le Filippine si trovano nella cosiddetta “linea dei tifoni”: durante la stagione delle piogge, che va da giugno a ottobre, l’arcipelago è sconvolto dai cicloni e dal monsone di Sud-Est, famoso  -e famigerato-  per la sua furia devastatrice.

In occasione del mio primo viaggio nelle Filippine –era il mese di dicembre del 1986-, fui ospite del maestro Bonsai Serapion  Metilla.   Grazie a questo personaggio, approfondii le mie cognizioni visitando mostre, meeting  e collezioni dei più importanti amatori di Bonsai dell’area di Metro-Manila.

La storia del Bonsai nelle Filippine è piuttosto antica dalle notizie avute, poiché quest’arte fu introdotta dai Cinesi già nel sedicesimo secolo. Tuttavia il Bonsai divenne popolare solo dopo il 1950, con la nascita dei Garden Clubs e con le prime timide esposizioni sul territorio.  I Bonsai che predominano, per imponenza e bellezza sono i Ficus nelle varie specie, e soprattutto le Buganvillee con la loro vasta gamma di colori.

 

 

 

Foto 1.   Il vulcano Mayon a Legaspy.

 

Il vulcano Mayon è probabilmente il più perfetto esempio, in natura, di conicità.

Il vulcano Mayon si trova a Legaspy nella regione di Bicol a sud di Manila, capitale delle Filippine.  Il simbolo della penisola di Bicol è il suo vulcano, minaccioso perché in continua attività, eppure difensore di vita perché rende fertile il suolo.

La forma del vulcano è perfettamente conica, da qualsiasi lato lo si guardi. Ciò è dovuto alla sua pur minima attività, e la  regolarità della sua forma lo rende unico in tutto il Sud Est Asiatico.

 

LO SPIRITO DEGLI ANTICHI SAPORI SI FONDONO IN UN PERFETTO CONNUBIO CON LA MOSTRA DELBONSAI A TARZO.

LO SPIRITO DEGLI ANTICHI SAPORI  SI FONDONO IN UN PERFETTO CONNUBIO CON LA MOSTRA DEL BONSAI A TARZO.

Grande appuntamento domenica 25 settembre 2011  in piazza a Tarzo  con l’esposizione di alcuni Bonsai del Giardino Museo Bonsai della Serenità sito nel centro storico.

Sarà un’occasione ghiotta  per quanti amano rivedere antichi mestieri, degustare le prelibatezze locali e inoltrarsi nello spirito degli antichi sapori,  abbinando Cultura. Infatti, sarà inoltre possibile  visitare  il Giardino Museo Bonsai della Serenità del famoso M° Armando Dal Col, solitamente aperto da Pasqua a S. Martino. Per visite guidate telefonare allo  0438 587265.

Email: armando.haina.dalcol@gmail.com

La manifestazione sarà curata dall’Associazione Culturale P.R.O.G.E.T.T.O. presieduta dall’Ingegner Alberto Baldassar di Tarzo.

 

L’entrata del Giardino Museo Bonsai della Serenità ripreso nella stagione autunnale.
Espositori artistici in ferro battuto ospitano alcuni Bonsai del Maestro Armando Dal Col.

 

 

 

 

 

 

Betulla; come le serpi della Medusa,la Sophorajaponica intreccia i suoi rami contorti e tormentati.

Betulla; come le serpi della Medusa,la Sophora japonica intreccia i suoi rami contorti e tormentati.

Armando Dal Col visto nel 1971 mentre modella la betulla come la chioma di Medusa e, subito dopo, visto nel 2011.

La betulla ama un ambiente fresco, soleggiato e pedemontano dove esprime il meglio di sé.

La storia di questa betulla fatta da seme nata nella primavera del 1966, inizia con la prima foto del febbraio del 1971, quando decisi di dargli una forma come la chioma di Medusa usando il filo di rame degli elettricisti. Forma sicuramente insolita per una betulla, poiché mi ero ispirato alla Sophora japonica tortuosa cui ero rimasto molto affascinato.  Infatti, come le serpi della chioma di Medusa,la Sophorajaponica intreccia i suoi rami contorti e tormentati.

Purtroppo, la totale mancanza di informazioni sulle tecniche bonsaistiche, -se non quelle da me sperimentate-, non mi avevano aiutato a conoscere le esigenze della betulla che mal sopporta ad essere modellata come la chioma di Medusa e così, anno dopo anno alcuni rami perirono.

Ci son voluti alcuni anni di osservazioni sul comportamento della betulla per riuscire a comprenderla. Infatti, la betulla è una pianta affascinante ma piuttosto “permalosa”! poichè  crescendo velocemente ha un altro handicap,  mal sopporta “potature a legno”, in particolar modo se vengono effettuate con la luna crescente;  i ritiri di linfa sono le cause più comuni nel far perdere un ramo con la potatura. Fortunatamente, la betulla ha la capacità di generare gemme e germogli sia alla base delle radici, sia all’ascella dei rami, stimolando così la formazione di germogli e di polloni.

Per ovviare alla perdita dei rami è necessario intervenire con una certa frequenza con la potatura dei germogli e del taglio delle foglie più grandi, in questo modo si riesce a mantenere una vegetazione compatta, usando nel frattempo contenitori bassi per frenare la crescita mantenendo il substrato sempre umido.

Foto 1. Armando Dal Col visto nel 1971 mentre modella la betulla come la chioma di Medusa.

 

Foto 2. Come le serpi della chioma di Medusa, la Sophora japonica intreccia i suoi rami contorti e tormentati.

 

Foto 3. La betulla vista nel 1991. Dopo la perdita di alcuni rami, alla base delle radici si era sviluppato un robusto pollone che mi permise di modificare lo stile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Foto 4. Primavera del 2001, alla base delle radici si è sviluppato un giovane germoglio il quale contribuirà  a formare il nucleo famigliare nello stile:  Padre, Madre e figlio.

 

La Betulla vista nel marzo del 2011.

 

La Betulla vista nel mese di aprile; la Betulla è in piena vegetazione ed ha alcuni rami lunghi e sottili che mi fanno pensare ad un cambio di stile.

Foto 7. Giugno 2011, la betulla è stata defogliata e modellata nello stile pendulo-piangente ondulato, usando il metodo “Seishi”.

 

Foto 8. La Betulla è stata posta sopra il bancale in un’area semi-ombreggiata del giardino.

 

Foto 9. La base annosa della betulla nei suoi 45 anni di vita reali evidenzia la caratteristica corteccia sugherosa, tipica delle vecchie betulle.

 

Foto 10. La Betulla vista nel mese di luglio 2011 dopo l’avvenuta germogliazione post defogliazione.

 

Foto 11. Nuovi germogli all’apice di uno degli alberelli.

 

Foto 12. Armando con la Betulla nel 2011. Sono trascorsi 40 anni dalla prima immagine visibile nella foto che tiene in mano; le dimensioni della betulla non si sono discostate di molto, anzi direi che si sono ridotte, mentre i capelli di Armando si son fatti canuti, e così pure la corteccia della Betulla mostra i segni del tempo trascorso.

 

Foto 13. Armando sembra dialogare con la Betulla. E come non potrebbe essere dopo 45 anni di vita trascorsi insieme?

 

LA CASA MUSEO SU GOOGLE MAPS.

Google maps ha completato le mappe delle vie principali anche nel mio paese di Tarzo nella provincia di Treviso dove si trova il
Giardino Museo Bonsai della Serenità.
Ecco il link per vedere la mia casa con la tabella del museo Bonsai, questo per facilitare l’immediata ubicazione per accedere al museo.

http://g.co/maps/92ss2

Salve, ecco in dettaglio gli orari per le visite, naturalmente quando siamo a casa!  orientativamente il giardino bonsai è visitabile tutti i giorni  dalle 10 alle 12 e dalle 14,30  alle 19. Per vedere l’immensa collezione di Bonsai ci vuole almeno un’ora, ma se ci si sofferma su dei particolari delle piante ci vorrebbe molto più tempo. Per non fare il viaggio a vuoto è preferibile telefonare allo 0438 587265.  Per le visite è richiesto un modesto contributo libero a sostegno del museo Bonsai. Se si  viene dall’autostrada Venezia Belluno, uscire a Vittorio Veneto Sud girando subito a sinistra seguendo le indicazioni di Tarzo che si raggiungerà dopo 12 km; il museo Bonsai si trova vicino alla chiesa di fronte alla farmacia dove c’è la tabella del museo Bonsai. Salita la gradinata esterna di fianco alla mia casa, ci si immergerà in una magica atmosfera di altri tempi che è agli antipodi della cultura occidentale.

Cordialità.

Armando e Haina Dal Col

Nel centro di Tarzo vicino alla chiesa.   Tel. 0438 587265

http://maps.google.it/maps?q=Via+Ro…0jDoj3JnbJVA

 

LEZIONE SULLA MARGOTTA DINAMICA.

Tecniche sulla margotta “Dinamica”.

 

Ho interpretato così questo metodo nel fare una margotta inusuale chiamandola “margotta dinamica” per le tecniche usate.

Intendiamoci, non si discosta  molto nell’uso comune nel fare una margotta, poiché il fine ultimo è quello di ottenere una nuova pianta munita di molte radici. Semmai sono le tecniche usate che si differenziano parzialmente dal metodo comune.

Vediamo alcune immagini tradizionali  -E  NON-  step by step su alcune piante. Vedremo l’incredibile evoluzione di una margotta dinamica fatta sul tronco di Amorpha fruticosa eseguita il 29 maggio 2011 e separata il 25 giugno dopo soli 27 giorni!

Vedremo la stessa margotta fotografata il venti giugno. Dopo tre settimane si notano già diverse radici.

Sono trascorsi 27 giorni dal momento in cui era stata fatta la margotta. Da un ulteriore controllo ho notato che si son prodotte molte radici, per cui –oggi 25 giugno- ho deciso di separarla dalla pianta madre.

L’Amorpha fruticosa è stata trapiantata in un grande vaso di coltivazione con del buon terriccio ricco di humus.

GLI EFFETTI DELLA MARGOTTA DINAMICA.

 

Le fasi lunari hanno influenzato da sempre tutto ciò che concerne l’agricoltura, fin qui nulla di nuovo poiché le sperimentazioni agricole sono la storia dei nostri progenitori. Ho voluto sperimentare gli influssi lunari nelle varie fasi biodinamiche proprie della luna, da qui il titolo di  “margotta dinamica”.

Intendiamoci, non si discosta  molto nell’uso comune nel fare una margotta, poiché il fine ultimo è quello di ottenere una nuova pianta munita di molte radici realizzata nei vari modi. La differenza (e la difficoltà), sta nell’individuare le fasi biodinamiche della luna per intervenire nei tempi precisi. A volte può succedere che l’intervento  effettuato a distanza di poche ore anche solo con la potatura di rami di una certa dimensione, possa influenzare moltissimo un possibile  ritiro di linfa con la perdita del ramo! Viceversa, può agevolare la formazione e lo sviluppo di nuove radici anche nella fase di attecchimento di una pianta.

Queste in sintesi sono gli effetti della “dinamicità” della margotta nel produrre molte radici in tempi relativamente brevi.

 

Per esempio come in questo caso:

L’effetto di una margotta dinamica dopo 27 giorni dall’applicazione ha prodotto una grande quantità di radici per cui si è reso necessario separare la margotta dalla pianta madre.

Questi sono gli effetti della “dinamicità” della margotta usando alcuni accorgimenti insieme alle mie tecniche messe a punto in questi ultimi anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La margotta “dinamica” da me coniata non è da confondere con la normale margotta osservando la luna calante o luna crescente ma, bisognerebbe conoscere un pò…

 

Metodo biodinamico

Si basa sul mese siderale, della durata di 27 giorni e mezzo, ovvero del tempo impiegato dalla luna per compiere un giro completo intorno alla terra e tornare in congiunzione con una stella prefissata. In questo percorso la luna attraversa le 12 costellazioni dello Zodiaco, dando luogo alle fasi ascendente e discendente (da non confondere con crescente e calante). Nella fase ascendente , che va dal Sagittario al Toro, la luna favorisce la salita della linfa verso la sommità delle piante. Nella fase discendente, che va dai Gemelli allo Scorpione, favorisce lo sviluppo delle radici. Inoltre, l’ingresso della luna nelle costellazioni stimola 4 parti della pianta, ognuna delle quali individua un preciso gruppo di piante: da radice, quando passa attraverso le costellazioni di Terra.

 

 

REPORTAGE DELLA MOSTRA BONSAI A TARZO.

REPORTAGE DELLA MOSTRA BONSAI A TARZO.

 

La giornata della domenica delle Palme è stata “baciata” dal sole così, molti appassionati di Bonsai sono arrivati da più province per ammirare i Bonsai esposti in mostra. L’affluenza di pubblico si è concentrata nel pomeriggio all’interno del Giardino Museo Bonsai della Serenità per ammirare la più vasta e prestigiosa collezione di Bonsai che esista in Europa, creata dal famoso maestro Armando Dal Col e dalla moglie Haina. La manifestazione è stata allietata da due interventi musicali proposti dalla flautista Federica Lotti, la quale  anticipando i brani  con una eccellente spiegazione,  ha creato un’atmosfera molto suggestiva carica di poeticità con il suo flauto magico.

Alcune immagini della manifestazione.