Estetica o quintessenza Bonsai?

Un Bonsai dall’aspetto naturale non è molto apprezzato in quanto tale, ed è sicuramente così quando ci troviamo di fronte ad una pianta che è stata solo potata per ridurne le dimensioni e fatta crescere in un vaso bonsai.

Carpinus_betulus

Carpino bianco dall’aspetto “naturale”. La “Quintessenza” Bonsai.

Ma se noi riusciamo a creare un Bonsai dall’aspetto “naturale” cercando di riprodurre la naturalezza e la semplicità offerta da Madre Natura ma che in realtà una bellezza così perfetta in natura non esiste o è difficilissimo riscontrare, avremo sicuramente raggiunto lo scopo.
Sembrerebbe un gioco di parole, ma imitare la natura nella sua semplicità penso sia la cosa più difficile nell’imprimere quel particolare fascino in un Bonsai con le caratteristiche sopra elencate.
Mentre con la padronanza delle tecniche acquisite sarà più accessibile creare dei Bonsai sofisticati che però hanno poco di “naturale”.
L’uomo nasce imperfetto, ed è straordinariamente affine a quello di un bonsai e per crescere ha bisogno di una società sana e di una famiglia premurosa.
La società detta le regole del vivere, raddrizza dove c’è da raddrizzare, sviluppa dove c’è da sviluppare, a volte elimina più o meno drasticamente. La famiglia aiuta, indirizza, nutre, consola e protegge.
L’uomo, per essere degno di tale nome, deve vivere nel mondo con individualità, armonia e dignità: deve coltivare costantemente queste caratteristiche, rendendole mezzo e fine della propria esistenza.
Un bonsai ha queste caratteristiche, e se non le ha bisogna aiutarlo a svilupparle.
Il bonsai possiede individualità, giacché creazione dell’uomo: il bonsai non è natura, la Natura è nutrice; resta compito dell’uomo dare a ogni pianta peculiarità uniche, che lo distinguano dagli altri.

Larice Fioritura

Larice in fioritura dall’aspetto “naturale”

L’individualità, da sola, non è però sufficiente: è importante che vi sia armonia, che non è, o non è solo, bellezza di forme, ma soprattutto accordo con le leggi della Natura.
Non è armonico un bonsai che in natura non potrebbe esistere, perché tutto ciò che è “in piccolo” deve poter essere “in grande”.
In caso contrario, a nulla vale l’individualità. L’unione e il raggiungimento di questi due caratteri danno come risultato la dignità; la bellezza non è punto di arrivo per il bonsai, ma di partenza; (in termini filosofici: Wabi e Sabi), che però, dal punto di vista filosofico, sono e devono essere al servizio della natura: quella che è Madre, vale a dire il ritmo delle stagioni con tutte le sue regole; e quelle della pianta, con le sue caratteristiche ed esigenze, che dell’altra è figlia.
La bellezza infine da sola è poca cosa, e meno che mai pura estetica, perfezione di forme.

Armando Dal Col