Giardino Museo Bonsai della Serenita’. ORARIO VISITE da Marzo a Novembre DALLE 10 ALLE 12 E DALLE 15 ALLE 19 DI TUTTI I GIORNI, COMPRESO IL SABATO E DOMENICA, mentre da Dicembre a Febbraio, un’ora in meno alla sera. Tel.0438 587265 armando.haina.dalcol@gmail.com

Indirizzo della casa museo Bonsai

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Video recente del Giardino Museo Bonsai della Serenità.

Visualizza anteprima video YouTube ✅ Aesthetics or Bonsai Quintessence? – By Armando Dal Col

 
 

http://youtu.be/vVwLcAXy2R8
Buona visione, Armando e Haina

Giardino Museo Bonsai della Serenità (SEI WA MUSEUM BONSAI EN) di Armando e Haina Dal Col

Quanto mi abbiano influenzato i giardini giapponesi durante le mie visite in Giappone è indubbio. Da qui anche la scelta di un nome giapponese da dedicare al mio giardino: SEI WA, significa serenità, BONSAI EN, vuol dire giardino Bonsai, e con l’aggiunta della parola Museo si è concretizzato ciò che era nelle mie aspirazioni.
Questo obiettivo è stato felicemente raggiunto, ora dovevo ricreare un qualcosa fuori dal comune, di inaspettato, di altri tempi…
E questo è stato possibile -pur con notevoli difficoltà- proprio grazie alla mia ubicazione, poiché la mia casa con le pareti esterne segnate dal tempo che ho voluto conservare, è situata nel piccolo centro storico del paese di Tarzo e si affaccia a pochi metri dalla strada statale, più o meno rumorosa dal traffico automobilistico. E così, salendo per i vecchi gradini di pietra che portano sul retro della casa dov’è ubicato il giardino Bonsai a ridosso della collina, sembra di entrare in un altro mondo.
Il Giardino Museo Bonsai della Serenità si estende su un’area di mille metri quadrati circa, compreso una parte della collina ed è stato progettato affinché la sua fruizione fosse allargata non ai soli appassionati, ma a un pubblico più vasto, perché il giardino sia un veicolo educativo per chi non possiede la cultura del verde. Lo scopo è quello di preservare quanto è stato creato in questi decenni, affinché anche le generazioni future possano ammirare questi capolavori naturali viventi.
Da vero pioniere, Armando ha iniziato la sua passione per gli alberi in miniatura -senza peraltro conoscerne l’esistenza- seminando semi di conifere nell’autunno del 1958, che nacquero solo nella primavera del 1960. Da ragazzo, infatti, rimaneva affascinato dagli alberi da frutto in fioritura e, allungando un braccio per una strana visione ottica, vedeva l’albero proiettarsi sul palmo della sua mano. E fu così che nella primavera del 1963 dopo essersi trasferito da LONGARONE a Belluno acquistò un pesco da frutto e un cotogno da fiore. Il destino l’ha così salvato dall’immane catastrofe del VAJONT avvenuta il 9 Ottobre dello stesso anno, le cui acque avevano cancellato il paese di Longarone insieme ai suoi genitori, ad una sorella e ad un nipotino.
Tarzo, suo paese natale, si trova in collina ed è circondato dalla valle incantata dei Laghi di Revine e dagli stupendi vigneti del Prosecco DOC, ed è situato nella Marca Trevigiana ad Ovest fra Vittorio Veneto e Conegliano. E nel 1997 Armando e Haina si sono trasferiti definitivamente da Belluno a Tarzo portando con loro l’immensa collezione di Bonsai. Qui, più che altrove, si trova il famosissimo Giardino Museo Bonsai della serenità, considerato il Tempio della Storia del Bonsai italiano.
Sostando nel giardino, le emozioni si susseguono, eppure ad ogni primavera si rinnova in me una comprensibile ansia nel timore che qualche pianta non ce l’abbia fatta a superare l’inverno; ma, osservando la vita che pulsa dai rami ancora spogli svaniscono in me le titubanti ansie. E come non rallegrarsi nel sentire Il canto degli uccelli, i quali annunciano festosi la primavera, e così, si possono ammirare molti Bonsai dalla precoce fioritura. I larici sono incantevoli con i loro ciuffetti verdini, e com’è emozionante il contrasto delle gemme da fiore turchine, le quali, fra breve, si trasformeranno in tante piccole pignette. I Bonsai, non semplicemente esposti, a fila sui bancali, o appoggiati su dei tronchi, o negli spazi faticosamente ricavati sulla collina, ma inglobati nel verde quasi fossero un tutt’uno, divengono così un luogo di riflessione, di meditazione, di ricreazione, di diletto. I grossi ed aggrovigliati rami si dipartono dal possente tronco, raccontando secolari vicissitudini tra le rupi dolomitiche, mentre le verdi fronde mosse dal vento mormorano i suoni delle foreste.
Anche i variegati muschi e licheni che si rincorrono tra le robuste radici, sembrano forieri di chissà quali misteri, ma la meraviglia più grande è che questa evocazione di potenza e longevità ci viene da un piccolo mondo racchiuso in un vaso: la pianta che si può ammirare infatti è il famoso faggio “Patriarca”, consacrato e pluripremiato dalla Nippon Bonsai Association, la massima autorità mondiale di Bonsai. Poco distante si rimane catturati dalle asperità dei tronchi di alcuni pini mughi e silvestri, cui fanno da contrappunto le delicate forme degli aceri; ed ancora si susseguono betulle, carpini, olmi,larici,pini mughi,abeti, pruni, peschi, ciliegi, forsizie,cornioli,salici,pioppi, crespini, maggiociondoli e chissà quante altre specie ancora, tutte con la loro storia di amorevoli cure.
Il museo Bonsai è visitabile tutti i giorni e qui, più che altrove, si possono ammirare le centinaia di opere create da Armando in oltre CINQUANTASETTE ANNI di incessante ricerca evolutiva, molte delle quali sono state pluripremiate in Giappone dalla Nippon Bonsai Association, e al World Bonsai Contest.
La sua fama incontrastata è cresciuta grazie anche –e soprattutto- alla preziosa collaborazione della moglie Haina, conosciuta in uno dei suoi viaggi in Estremo Oriente, divenuta discepola appassionata e silenziosa, dotata di talento e di un intenso amore per la Natura.
Il visitatore che si reca a visitare il Giardino Museo Bonsai della Serenità sito nel centro storico del comune di Tarzo, rimane “catturato” dalle bellezze dei vigneti lungo la “Strada del vino bianco del famoso Prosecco” e, dell’incantevole valle con i laghi e le colline che circondano Tarzo. Grazie alla magia dei suoi silenzi, il visitatore nel lento fluire delle stagioni avrà l’opportunità di vivere un’atmosfera rarefatta.
A chiunque desideri vivere le piacevoli sensazioni che il Giardino Museo Bonsai della Serenità suscita, Armando e Haina sono ben lieti di aprire le loro porte ai visitatori.
Ed ora, mi perdonino i miei lettori, vorrei aggiungere un mio pensiero sul Bonsai, scritto in inglese, visto che, il sito web, và ben oltre i confini italiani.

The raising of the human being
is just like you.
You need to take care of your Bonsai.
It takes a lot of cares
and love.

Sostenete il Giardino Museo Bonsai della Serenità; Please!

 http://youtu.be/Uve0gaOMG-U

Domina il giallo nel Sei Wa Bonsai En

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http://youtu.be/7MzFwCvBgYU
http://youtu.be/5hUJJfpfxuQ

Armando Dal Col


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