VIROSI O MUTAZIONE GENETICA?
Coniato una nuova specie di Cotoneaster dovuta ad una mutazione genetica. Cotoneaster squamiformis A. Dal Col.
Armando Dal Col
Un paio di anni fa mentre osservavo un mio cotoneaster che trapiantai una decina di anni fa su un’area della mia collina, notai alcune anomalie fra i giovani rametti che si svilupparono in un modo inconsueto. Infatti, nello stesso ramo c’erano dei germogli squamati, i quali non sembravano per niente sofferenti nel loro progredire. Incuriosito, cercai di fare un paio di talee prelevando il rametto dalle squame molto pronunciate. Sfortunatamente le talee non attecchirono, ma con la primavera del 2013 altri rametti presentarono queste anomalie dal portamento squamato. Decisi perciò di margottare il rametto “più caratteristico”, il quale si presentava molto sano, con foglioline più piccole ma con il tronchetto e i rametti primari completamente piatti e squamati.
Dovetti attendere però la primavera di quest’anno (2014) per separare la margotta, la quale aveva prodotto sufficienti radici che garantivano la sopravvivenza del rametto. Trapiantai la margotta in un vasetto di plastica con un’alta percentuale di pomice, nebulizzando abbondantemente con acidi umici e fitostimolanti ormonali le radici, la parte aerea della piantina ed anche il terriccio. Dopo la separazione della margotta il cotoneaster non ha avuto problemi, sviluppandosi regolarmente mantenendo costantemente le caratteristiche squame sul tronco e sui rametti.
Dopo aver cercato inutilmente su internet se esisteva una specie di cotoneaster con queste caratteristiche, decisi di coniare questa piantina chiamandola “Cotoneaster squamiformis A. Dal Col”.
Ed ora alcune immagini della nuova specie.
Ciao Armando, ci siamo comosciuti un paio d’anni fa, sono il Presidente dell’Associazione Toscana Amatori Bonsai e Suiseki di Firenze (ATABS) fondata da Gianfranco Giorgi e Lorenzo Agnoletti.
Ho guardato con molta curiosità il tuo cotonaster.
Ho visto che ci sono parti alte che sono schiacciate come se più rami si unissero formando quasi un ventaglio.
Nel mio giardino ho seminato fino all’anno scorso degli amaranto ( pianta totalmete diversa e non solo perché è un’annuale, ma anche per altri motivi).
Oltre la meta degli esemplari aveva un comportamento strano: il sotto era normale e la parte alta si schiacciava allargandosi anche a dismisura ( cosa che riscontro UGUALE sul tuo cotonaster ) e poi finiva con un fiore.
Siceramente io non ti so dire il motivo, avendo notato questa similitudine con il tuo cotonaster, semplicemente mi sono sentito di informarti.
Siccome ti domandi se si tratta di mutazione genetica o malattia (virosi?), senza avere nessunissima prova o riscontro, IO peso che si tratti della seconda.
Sergio (:-D)))))))))))
è probabile che si tratti di una virosi che ha colpito il mio cotoneaster. Ho altri due rametti che hanno questa particolarità e che ho margottato entrambi. Sarà interessante vedere se queste anomalie rimarranno nel tempo e se soprattutto rimarranno in buona salute. Se così fosse ben venga questa “Virosi”!
Anche a me piace tantissimo sperimantare, quindi certamente avanti …..
Per me sarebbe interessante capire come è possibile “usare a bonsai” una pianta che sotto è sostanzaialmente normale ma la parte alta si deforma così ,…………
Forse facendo la margotta sulla parte più larga (ma stretta)??????
Oppure non si fa un bonsai ma si tiene come esempio botanico???
Certo quei rami così rugosi sono molto belli.
Grazie per le tue riflessoni.
Sergio (:-D))))))))))))))))
Siamo agli inizi di marzo 2015, le piantine ottenute da margotta con questa vegetazione a ventaglio stanno vegetando, sono molto sane e continuano la loro crescita mantenendo questa pseudo mutazione genetica.
Salve, ho letto tutti i post sulla presunta virosi, mutazione ecc, del cotoneaster, posso informarvi che quello che per voi (Più di me) che vi dedicate a questo meraviglioso hobby è eccezionalità per me (noi) che invece dedichiamo il nostro tempo ai cactus è normalità. Mi spiego questa crescita abnorme può essere indotta anche dalla cocciniglia (almeno sui cactus), ma anche per incidenti di percorso dovuti a veri e propri traumi, ma la maggior parte viene per mutazione spontanea. Questa mutazione viene chiamata “fasciazione” ma più in gergo “crestazione”, per via della crescita a guisa di cresta, tanto che noi usiamo chiamare queste piante col loro nome scientifico aggiungendo “forma crestata”. Ovviamente tutto questo ha un forte interesse collezionistico. Chi è molto pratico poi si cimenta nella riproduzione con l’innesto per contatto pertanto si taglia un pezzo di cresta e si appoggia su un portainnesto vigoroso lo si tiene pressato per una settimana con degli elastici e il gioco è fatto. Sarei molto felice poter avere una piantina di cotoneaster crestato, dato che io colleziono studio e risproduco cactus crestati ma anche altre piante che hanno tale forma. Qualche anno fa trovai un ulivo secolare che emetteva succhioni crestati poi il proprietario taglio tutto, ora con la xilella di ulivi nella mia zona (sud prov. di Lecce) ne rimangono pochi. Grazie a tutti
Grazie Giuseppe per queste spiegazioni, le due piantine “crestate” ottenute da margotta per ora stanno bene e continuano a vegetare con la loro forma squamata o crestata. Se si dovessero presentare ancora dei rametti crestati dal cespuglio di cotoneaster li margotterò, così potrei spedirne uno.
ti ringrazio di cuore ne sarei veramente felice se riuscissi a farmene una piantina. grazie ancora