Un Carpino bianco ottenuto da margotta modellato nello stile ventoso.
La storia di questo carpino iniziò dopo l’attecchimento consolidato della pianta madre che raccolsi una ventina di anni fa. E poiché aveva un ramo basso prostrato non lo tagliai subito poiché contribuiva ad aumentare le dimensioni del tronco della pianta madre. Questo ramo lo margottai dopo tre quattro anni dall’avvenuto attecchimento, producendo sufficienti radici dopo una stagione vegetativa. Nel frattempo la pianta madre sviluppò due rami apicali che margottai successivamente con successo.
L’evoluzione del “nostro” carpino in questione non fu delle migliori, in quanto dopo qualche anno fu trasferito in una pietra concava contenente poca terra tanto da permettergli di rimanere in vita sviluppandosi poco. Successivamente a causa di uno stress idrico prolungato la pianta entrò in sofferenza, così decisi di posizionarlo nella terra interrando parzialmente anche la pietra. A poco a poco si riprese grazie anche alle radichette che fuoriuscivano dai fori di drenaggio della pietra, sviluppando robuste radici e naturalmente nuova vegetazione che lasciai crescere quasi indisturbata per qualche anno.
Nella lezione di sabato 28 settembre (2013) con gli allievi Stefano e Alessandro introdussi anche questa pianta, coinvolgendo gli allievi nella lettura del carpino. Stefano per venire a lezione da me si fa bel seicento kilometri fra andata e ritorno, mentre Alessandro ne fa SOLO 180!
Quello che affascina l’arte del Bonsai sono le chiavi di lettura in una pianta, scoprire i suoi punti di forza, realizzando soprattutto un Bonsai credibile.
Ecco perché decisi di impostare la pianta nello stile ventoso dove sono evidenti dei rami spezzati e parti denudate del tronco. E come non rimanere “turbati” nel vedere gli alberi piegarsi sotto l’infuriare dei violenti temporali estivi alimentati dai forti venti. Infatti, sono proprio queste le occasioni che ci permettono di osservare gli alberi e specialmente le latifoglie sottoposte all’infuriare della tempesta. L’insieme dei rami con le voluminose fronde assumono un’unica direzione sospinti in continuazione da forti raffiche di vento in un movimento ondulatorio. E sono proprio le latifoglie rispetto alle conifere che trasmettono angosciosi momenti, ma anche “ammirazione” assistendo impotenti nostro malgrado alle forze della natura.
Nelle numerose immagini che seguiranno, vedremo le varie fasi di lavorazione del carpino. Ho desiderato inserire in primis tre foto iniziali di com’era il carpino “pianta madre” visto all’epoca della raccolta, il quale ci permette di vedere il ramo basso prostrato che diventerà il carpino dell’articolo dopo essere stato ottenuto da margotta. Nella seconda foto vedremo la pianta madre con due rami margottati, mentre nella terza vedremo la foto dell’evoluzione della pianta madre vista nell’aspetto attuale.
Ed ora la parola alle immagini, buona visione.
Un Carpino bianco ottenuto da margotta modellato nello stile ventoso.
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